
Questa volta ci spostiamo un po’ più verso levante rispetto alle ultime immersioni di cui vi abbiamo parlato, e vi raccontiamo un tuffo (anzi, ad essere precisi un “doppio tuffo”) su due relitti: il “Cargo Armato” e la “Bettolina”.
Questa immersione può essere svolta partendo da molti diving, siano essi anche a Genova o nella zona di Rapallo / Santa Margherita, ma sicuramente i due diving center più vicini al sito di immersione sono quelli che potete trovare nel porto di Lavagna. Data la vicinanza dei due siti di immersione, ed il fatto che comunque non si può esagerare col tempo di fondo su nessuno de due, data la profondità a cui si trovano, è diventata una abitudine diffusa tra i subacquei svolgere questi due tuffi in sequenza, svolgendo poco più di 1h di intervallo di superficie direttamente in barca.
Il “Cargo Armato”
La storia
Ebbene, in realtà non si tratta di una nave Cargo, nonostante il nome con cui è comunemente conosciuto tra i subacquei, bensì di un peschereccio d’altura francese che venne requisito prima dalla marina Francese e poi da quella tedesca che nel 1942 lo trasformarono in un caccia sommergibili e lo rinominarono UJ22-07. Nel 1944, mentre era in servizio di scorta, l’UJ22-07 venne affondato da alcune motosiluranti inglese davanti alla Baia del Silenzio di Sestri Levante. Secondo quanto raccontato da alcuni superstiti a Manfred Krelleneberg (un esperto della storia navale della seconda guerra mondiale), la nave fu colpita da due siluri al centro dello scafo, che produssero l’affondamento immediato dell’imbarcazione.
Il relitto si trova adagiato su un fondo limaccioso (a -36m) che limita un po’ la visibilità, in assetto di navigazione, ma spezzato in due tronconi (a causa della esplosione delle caldaie), la prua punta verso il mare aperto, mentre la poppa, separata, non è più in linea con il resto della nave e si trova leggermente ruotata. Sono ancora visibili i supporti delle mitragliatrici che Flak, che però sono state nel tempo asportate come tutto il resto della strumentazione di difesa. Così come nulla rimane delle strutture sopraelevate dove erano alloggiate le armi antiaeree.
L’immersione
L’immersione all’UJ22-07 inizia con una discesa nel blu, seguendo una cima che parte dalla superficie e si tuffa nel blu, senza che il relitto risulti in alcun modo visibile. Solo seguendo la cima (e fate attenzione a non perderla di vista perché potreste trovare corrente!) si arriva sulla murata di dritta della imbarcazione. Il ponte si trova a circa -30m, ed il suggerimento è quello di iniziare a visitare a struttura, sicuramente armati di torcia, tenendo l’imbarcazione alla nostra sinistra e girando attorno allo scafo. Di sicuro pinneggiare accanto ad un simile relitto non è una emozione che dimenticherete facilmente
La parte meglio conservata e con la migliore visibilità, è sicuramente la parte prodiera. La violenza dell’esplosione e la successiva opera dei palombari che nel dopoguerra hanno iniziato ad immergersi per recuperare il carico presente nelle stive ha reso quasi irriconoscibile la parte centrale. Facile incontrare in questa immersione nudibranchi, stelle marine di grandi dimensioni e se siete fortunati anche qualche pesce luna di passaggio.
Fortemente sconsigliato (se non vietato!) ogni tentativo di penetrazione: benchè siano presenti dei varchi anche abbastanza ampi, le condizioni del relitto sono oramai tali (nel 2022) da non garantire più la solidità dello stesso, che potrebbe mostrare cedimenti anche semplicemente a seguito delle bolle accumulate sotto la lamiera.
Per chi ha un brevetto Nitrox, questa è una immersione sicuramente da affrontare con una bombola di EAN 32 (o EAN 29 se preferite andare più fondi e mantenere una pO2 più contenuta), così da poter aumentare un po’ il tempo di fondo, senza accumulare troppo azoto, anche in vista della successiva immersione….
La Bettolina
La storia
In questo caso si tratta di una motonave Olandese, che entrò a far parte della flotta della Marina Tedesca nel 1943. La Bettolina venne affondata anch’essa nel 1944 come il “Cargo Armato”, ma questa volta da un cacciabombardiere statunitense Thunderbolt, mentre trasportava sacchi di cemento (ancora ben visibili nella stiva) e probabilmente munizioni al di sotto di essi, ma di questo non c’è nessuna prova e se delle munizioni erano inizialmente presenti, sono state certamente asportate nel corso dei decenni.
L’immersione
Il relitto giace intatto sul fondo (ponte a -27metri, fondo a -30metri), con un ampio squarcio sulla murata di sinistra. A poppa si trova ancora ben visibile la zona delle cucine, con lo spazio dei fuochi, ed alcuni utensili.
Per quanto riguarda la vita marina si nota un proliferare di grossi spirografi che stendono la loro chioma nella corrente, ed una splendida colonia di anemoni gioiello nella zona di poppa. Verso poppa, se siete poi fortunati scorgerete una vecchia ciminiera abbattuta, del diametro di circa 15-20 cm, che spesso ospita un grongo che la ha eletta quale propria abitazione.