
Dove e quando farla
Ecco un sito di immersione che trovandosi quasi al centro del promontorio può essere raggiunto con la stessa facilità dai diving in zona Recco/Camogli e da quelli in zona Rapallo/Santa Margherita. Il nome di questo sito pare derivare dalla presenza di una roccia (in alto, in corrispondenza di questa insenatura) che dovrebbe ricordare, con tanta immaginazione, un drago.
Questo sito d’immersione gode di un attimo riparo dal vento, ma può essere sede di correnti fastidiose. E’ quindi sempre bene ricordarsi, prima di entrare in acqua, di buttare una cima collegata ad un galleggiante per cogliere la presenza di correnti di superficie. Si tratta di una immersione particolarmente adatta per i possessori di brevetto AOWD (o CMAS P2) e superiore.
Data l’esposizione del sito, il nostro consiglio è quello di immergersi qui nella seconda parte della giornata, così da avere la massima luminosità.
L’immersione
Discesa
A seconda delle condizioni del mare e delle preferenze l’immersione può cominciare o con una discesa sulla catena attaccata al gavitello, o con una discesa invece ridossati in parete. Nel primo caso avremo il vantaggio di avere la catena a disposizione, ma dovremo ricordarci che il corpo morto in questo caso si trova a poco meno di 30m di profondità. E’ quindi necessario per tutti i P1/OWD controllare bene l’assetto e staccarsi dalla catena attorno ai -10m per raggiungere la parete. Nel secondo caso avremo sotto di noi un grosso masso squadrato alla profondità di 10m, ma ovviamente dovremo gestire correttamente la discesa senza appigli, cosa che può risultare non banale in presenza di risacca o corrente.
In ogni caso la nostra immersione inizierà dal grosso masso piatto a -10m.
Per coloro che sono abilitati a farlo, sarà possibile percorrere un corto sifone verticale ricoperto di parazoanthus che parte da -10m, proprio dove la roccia forma un angolo, ed esce attorno ai -24m. Una volta usciti dal sifone ci sposteremo tenendo inizialmente la quota e mantenendo la parete alla nostra sinistra.
Se non siamo abilitati a percorrere il sifone, inizieremo la nostra immersione tenendo la parete a sinistra e scendendo fino alla profondità permessa dal nostro brevetto.
Il giro
Se il nostro brevetto lo permette avremo modo di esplorare le rocce tra i -35 ed i -40 che fanno sfoggio delle loro belle gorgonie, ma per il resto il grosso dell’immersione si svolgerà a profondità tra i -20 ed i -25m. La parete alla nostra sinistra con le sue innumerevoli nicchie e fessure diventa una tana naturale per diverse specie incluse (specialmente nella parte più bassa) alcune musdee, oltre ad una miriade di nudibranchi. In aggiunta, guardando nel blu, sarà facile scorgere alcuni dentici alla ricerca di cibo.
Dopo poco arriveremo in corrispondenza di una serie di grossi massi a profondità tra i -16 e -25, che creano un habitat ideale per saraghi, corvine, cernie. Ci divertiremo a girare un po’ in questa zona, osservando questo splendido acquario naturale, prima di invertire la nostra direzione e tornare verso la barca mantenendo la parete alla nostra destra.
Sulla via del ritorno, che suggeriamo di percorrere attorno ai -12m, troveremo ancora diverse nicchie ed anfratti, nonché una grossa spaccatura orizzontale nella roccia che crea una sorta di tetto ricoperto da madrepora.
Continuando con la parete a destra torneremo infine al nostro masso piatto da cui avevamo iniziato l’immersione.
Per la risalita e l’uscita, dato che la catena spesso non è visibile direttamente da questo masso , potremo scegliere se portarci in catena (dovremo dirigerci verso l’esterno tenendo la parete a sinistra e formando un angolo di circa 60° con la parete), o se invece lanciare la nostra boa di segnalazione e risalire in parete. Ovviamente sempre facendo la necessaria sosta di sicurezza.